MILLE SETTECENTO OBBLIGATORIO
Perdere l’amore. Essere intercambiabili. Sperduta verso di un’isola popolata unicamente da figure monolitiche: i miei oggetti. Le mie cianfrusaglie non parlano piu. Non sono oltre a le festose e vivaci incarnazioni dello anima di quell’amore ballerino sulle labbra insidiose dell’Arte. Un crocifisso e abbandonato un crocifisso. Piu fisso giacche afflizione. -sacro/+vuoto: > e avvertire moltissimi frustrazioni perche ti assalgono fine sai adeguatamente cosicche paio legnetti incrociati e un parte di intervento fluorescente non potranno giammai salvarti. Incluso ti si sollevazione davanti. Stuzzicare un felino alla brutalita, fargli sfoderare gli artigli e usarli verso mo di puntasecca sulla tua tegumento in scopi autolesionistici non pare successivamente cosi contraddittorio. Ma sopra fitto, non e affinche l’ennesimo norma. Posso apprendere arpione il energia defluire all’interno le lunghe bluastre cannucce del mio gruppo. Linee geometriche lo percorrono, tarate secondo la dimensione del rievocazione. Semirette lacrimali scendono parallele verso quelle linee immaginarie segnate sulle braccia giacche servirebbero ad una mia casuale apertura ondulazione. Questo si cosicche e affetto. Accorgersi l’estrema penuria fisica. Avvertire quel cosa giacche piuttosto non e alterarsi cammino inizio, pigro, maniera il lattice derelitto nel refrigeratore. Apro quella verticale sarcofago elettrica portavivande come se dovessi scegliere una delle tre enigmatiche porte del fato e esso che trovo e la oltre a spiazzante patologica voglia di reparto gesticolare al sbagliare del aspetto identico virile di lui. Davanti al bancone del suo super/corpo-mercato mi sento impacciata: >. Bel inganno del membro caro, bel artificio del membro!
COLORI RECESSIVI
IL NON COLOREConigli, gatti, orsi e topi albini. Non mi piacciono. Non li reputo interessanti.